La Ketamina ha dimostrato effetti antidepressivi rapidi in pazienti con depressione resistente al trattamento; tuttavia, la sicurezza e la tollerabilità della Ketamina in questa popolazione non sono state compiutamente descritte.
E’ stato riportato il più grande studio finora eseguito su sicurezza, tollerabilità e accettabilità della Ketamina nella depressione resistente al trattamento.
I dati da 205 infusioni di Ketamina ( 0.5 mg/kg per più di 40 minuti ) per via endovenosa ( IV ) in 97 partecipanti con disturbo depressivo maggiore ( MDD ) secondo il DSM-IV sono stati raccolti da 3 studi clinici condotti tra il 2006 e il 2012 presso due Centri accademici.
Le misure di sicurezza e tollerabilità hanno incluso l’insuccesso, gli eventi avversi, le alterazioni emodinamiche e le valutazioni di psicosi e la dissociazione.
Il tasso di risposta antidepressiva complessiva, definita come miglioramento del 50% o più nel punteggio Montgomery-Asberg Depression Rating Scale, è stato del 67% ( 65 su 97 partecipanti ).
Quattro infusioni su 205 ( 1.95% ) sono state sospese a causa di eventi avversi.
Il tasso complessivo di insuccesso è stato del 3.1% ( 3 su 97 ).
Nelle prime 4 ore dopo l'infusione, gli eventi avversi generali più comuni sono stati: sonnolenza, vertigini, scarsa coordinazione, visione offuscata e sensazione di stranezza o irrealtà.
Circa un terzo delle persone ha presentato cambiamenti emodinamici definiti dal protocollo.
La Ketamina ha provocato piccoli ma significativi aumenti dei sintomi psicotomimetici e dissociativi ( tutti P minore di 0.05 ).
Non ci sono stati casi di effetti persistenti psicotomimetici, effetti medici avversi, o un maggiore uso di sostanze in un sottogruppo di pazienti con informazioni di follow-up a lungo termine a disposizione.
In conclusione, in questo gruppo relativamente ampio di pazienti con depressione, la Ketamina è risultata sicura e ben tollerata.
Sono necessarie ulteriori ricerche sulla sicurezza della Ketamina nella depressione grave e refrattaria. ( Xagena2015 )
Wan LB et al, J Clin Psychiatry 2015;76:247-252
Psyche2015 Farma2015
